Navigare i Confini (2016)
Tra Asia e Africa in un isola che c’è!
Cagliari/Sardegna – Aprile / Luglio 2016
Nell’ambito del progetto MigrArti –Spettacolo del Ministero Italiano Beni Attività Culturali Turismo
“Viaggio” nel III millennio, verso una mobilità consapevole e sensibile
ai luoghi in cui si arriva e a quelli che ci portiamo dentro.
Non siamo nomadi per caso ma viaggianti della conoscenza.
Le arti del corpo ci aiutano a comprendere che la meta è il viaggio stesso
da assaporare passo dopo passo nella pienezza dell’istante.
(Ornella D’Agostino)
Navigare i Confini è il progetto presentato da Carovana SMI al MIBACT nell’ambito del programma MigrArti, che ha ricevuto il massimo punteggio d’Italia dei 21 progetti ammessi tra più di 400 progetti presentati al Ministero.
Un progetto di in-formazione e produzione artistica dedicato ai giovani in Sardegna, di origini culturali diverse: asiatiche, africane, italiane e da altri continenti, per favorire il dialogo tra linguaggi e culture diverse nell’isola; per la creazione di Mandala emozionali nel viaggio tra Se e l’Altro, per la libera espressione dei sentimenti e per favorire l’incontro e il rinsaldamento di relazioni creative tra i giovani.
Nella facebook society gli effetti della globalizzazione e della informatizzazione della comunicazione generano ampi spazi vuoti nella geografia dei sentimenti e indeboliscono l’espressione individuale e collettiva. Il programma declina un percorso a tappe per rigenerare il valore e l’esperienza della face to face society senza inibire l’utilizzo delle nuove tecnologie, ponendo al centro d’interesse l’esplorazione della sensorialità, del contatto con la natura del paesaggio e del corpo.
Il programma
Il progetto presentato dall’associazione Carovana SMI con un ampio partenariato, nell’ambito del programma MigrArti del MIBACT, ha l’obbiettivo di realizzare eventi multidisciplinare di danza, musica, scrittura creativa, video, pratiche di cura del corpo e della persona, nuove tecnologie per la realizzazione di collegamenti virtuali con i paesi d’origine dei giovani immigrati. Coinvolge artisti altamente qualificati di rilevanza internazionale.
Il programma si articola con azioni di promozione e laboratori da aprile a luglio e l’evento finale si realizza dal 20 al 24 luglio 2016.
Il percorso viene elaborato attraverso la navigazione nella memoria, nel desiderio e nei sentimenti (amicizia, amore, rabbia, dolore, paura, felicità, euforia…) con giovani italiani e immigrati dal Marocco, Tunisia, Algeria, Senegal, Filippine, Palestina, India, Cina, Pakistan, Russia, Ucraina… che risiedono nella città di Cagliari e in altri comuni della Sardegna.
Lavorando spalla a spalla con i qualificati organismi e mediatori culturali di questa rete che da anni, in stretto rapporto con le Istituzioni territoriali, nazionali ed internazionali, si dedicano ad attività per il dialogo interculturale, la valorizzazione delle differenze e la coesione sociale tra giovani immigrati e italiani; operano nelle scuole, in campi estivi e con l’organizzazione di manifestazioni multietniche. Fondamentale è la collaborazione con gli istituti di formazione di questa rete e del CPIA (corsi serali per adulti ai quali partecipano moltissimi ragazzi immigrati).La collaborazione e il coinvolgimento dei partecipanti si genera attraverso l’organizzazione di laboratori interdisciplinari che porterà al coinvolgimento di una ventina di artisti di diversa generazione e di circa 100 partecipanti amatoriali di diversa provenienza culturale, residenti in Sardegna, che partecipano ai laboratori. Altre attività di promozione (incontri, seminari, proiezione di video) sono in programma per il coinvolgimento di un ampio pubblico.
Evento conclusivo aperto al pubblico
20/24 Luglio 2016, Cagliari
Navigare i Confini. Tra Asia e Africa in un isola che c’è!
Il percorso elaborato attraverso i laboratori interdisciplinari sarà restituito al pubblico con la presentazione di eventi multidisciplinari itinerante di danza, musica, scrittura creativa, video, e collegamenti virtuali, con l’uso delle nuove tecnologie, con altri giovani nei paesi d’origine dei partecipanti. Un dispositivo performativo, che coinvolge artisti altamente qualificati di rilevanza internazionale, per spazi non convenzionali, anche nelle barche e pescherecci che dal quartiere della Marina di Cagliari e il Porto della città, traghetterebbero il pubblico, gli artisti e i partecipanti fino al quartiere Sant’Elia. Un quartiere periferico della città, con gravi disagi sociali ma collocato sul mare, di alto impatto simbolico e paesaggistico per il viaggio interculturale e l’apertura vero le differenze che il progetto con forza vuole generare. Gli eventi finali di Navigare i Confini si organizzano in concomitanza con la festa patronale del quartiere Sant’Elia. La manifestazione itinerante tra terra e mare, articola azioni performative, installative e spazi di dibattito e riflessione pubblica sui temi del progetto (curati dal ricercatore e presidente di Carovana SMI Alessandro Melis) che coinvolgono esperti in cittadinanza mondiale, migrazione e coesione sociale con l’arte, individuati in collaborazione con la rete Con.Me e l’Università di Cagliari.